Pollo in salsa teriyaki

Qualche giorno fa ho deciso di mettermi in cucina a prepararmi la cena dato che i miei mangiavano qualcosa che a me non piace e non mi andava di costringerli a fare appositamente dell'altro per me. Dopo le serate passate al forno per cucinare muffin ho deciso di ridarmi al salato (ad ogni modo che cena sarebbe stata se avessi fatto un dolce?) e di farmi il pollo 照り焼き teriyaki che io tanto amo. Ancora mi manca il mirin, quindi ho dovuto usare gli ingredienti sostitutivi consigliati. Ho anche bruciacchiato un pochetto di salsina, forse l'ho tenuto su un minuto di più, ma alla fine quella è rimasta nella pentola (è stato solo più difficile pulirla) e ciò che mi son messa nel piatto era piuttosto buono. Niente a che vedere con un ristorante, chiaramente, ma io ero soddisfatta: e che odorino in casa!!

TEMPISTICA
Preparazione: 15 min
Cottura: 20 min

INGREDIENTI per 2 persone
2 petti di pollo (o di anatra) senza pelle del peso di circa 400 gr
4 cucchiai di olio
Per la salsa:
4 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di mirin

PREPARAZIONE
Pulire bene i petti di pollo. Vanno benissimo i petti confezionati del supermercato, ma puliteli lo stesso sotto l'acqua corrente del lavandino delal cucina e togliete le parti con un po'd i grasso o venuzze che a volte rimangono.



Preparare un pentolino con dell'acqua e portarla ad ebollizione. Immergere il pollo in acqua bollente per 10 secondi, scolarlo e asciugarlo. Assicuratevi di immergerli senza tenerli vicini, altrimenti rischiate che i petti rimangano attaccati e le parti che aderiscono tra di loro non si scottino nell'acqua.



Scaldare l'olio in una padella e rosolarvi i petti di pollo a fuoco forte.



Scolate via tutto l'olio, versare sulla carne gli ingredienti della salsa e lasciar cuocere coperto, a fuoco dolce, per 10 minuti.



Togliere il coperchio, alzare leggermente il fuoco e cuocere finchè la salsa è stata quasi assorbita, muovendo il pollo perchè non attacchi sul fondo.



RISULTATO


TOCCHI ESTETICI
1) il pollo va messo in un piatto rettangolare
2) una volta cotto si può tagliare il pollo a strisce regolari, mettendolo poi sul piatto di modo che conservino la forma originale della fetta
3) prendete dei peperoncini verdi non piccanti (shishitoogarashi) e abbrustoliteli direttamente sul fuoco o su una graticola finchè non sono croccanti, cospargendoli di sale e pepe. Poi mettetene 3 ad ogni angolo dei piatti rettangolari

APPUNTI
Se non avete del mirin è possibile sostitutirlo, certo il sapore non sarà lo stesso. Per farlo basta usare sake e zucchero: 1 cucchiaio di sakè e 1/2 cucchiaino di zucchero per l'equivalente di 1 cucchiaio di mirin. Se usate questa variante vi consiglio di aggiungere appena un goccio di salsa di soia al composto per la salsa.

Qualche curiosità che ho scoperto. Se si volesse fare un analogia con la cucina cinese si potrebbe paragonarlo al "pollo laccato", anche se 照り teri significa "brillante", "luccicante". La tecnica teriyaki di cucinare qualcosa può essre usata anche per mangiare un cibo freddo, come può capitare preparando un bento.

Iscrizione al JLPT

Ieri sera tornavo dalla mia prima giornata di catsitter di quest'estate. Tristemente constatavo di non avere alcun graffio addosso ora che Marvin ci ha lasciato e le tre micie rimaste non sono affatto avvicinabili.

Ad ogni modo ho trovato una sorpresona a casa che mi ha tirato su di morale: 日本語能力試験 受験案内 (願書) The Japanese Language Proficiency Test Test Guide (including Application Forms)

Insomma è arrivato!

Era tardino quindi ho giusto dato un'occhiata rapida alle pagine e letto le prime istruzioni.

Sono felice come una pasqua! Prossimamente mi metterò lì a compilarlo, intanto ecco qualche fotina:

La busta con il suo contenuto



Prime pagine: istruzioni generali a sinistra, modulo d'iscrizione a destra e guida al centro.



Come compilare il modulo



Pagine interne: come compilare l'esame quando lo si farà!


JLPT o 日本語能力試験

Da qualche mese ormai si sono aperte le richieste dei moduli per l'iscrizione al JLPT il Japanese Language Proficiency Test (o in giapponese 日本語能力試験 Nihongo Nōryoku Shiken). La sottoscritta tenterà il 4° livello, chiaramente, nonostante le mie conoscenze siano ancora piuttosto rudimentali per sperare di passarlo o di passarlo con un buon voto. Posso solo sperare nel mio studio autogestito che andrà avanti fino al 6 di Dicembre, giorno del test.

Ma diamo qualche indicazione per gli studenti italiani come me.


QUANDO

Domenica 6 Dicembre

ore 12.00 (pratiche di accettazione)

ore 13.00 (inizio esame)

ore 16.00 (fine esame)


DOVE

Milano e Roma


COME

1) http://www.jfroma.it/corsi/jlpt09/index.php qui trovate il form per richiedere i moduli di iscrizione al test.

2) Dovrete poi pagare l'iscrizione tramite bonifico bancario: 40€ per i livelli 4 e 3 / 45€ per i livelli 2 e 1

3) Alchè andranno rispediti i moduli d'iscrizioni e la ricevuta di bonifico entro il 18 settembre

4) riceveremo il test voucher con numero di registrazione e ultime indicazioni per l'esame


Per altri dettagli più specifici seguite il link alla pagina dell'Istituto Giapponese di Cultura specifica del JLPT.


In questi giorni pare che abbiano cominciato a spedire i moduli per l'iscrizione ed era pure un po' ora dato che ho fatto richiesta in Maggio O_O Cominciavo veramente a disperare e pensavo di ri-compilare il form per la richiesta, magari non gli era arrivato! Insomma rimango in attesa di ricevere qualcosa!

Ma parliamo del misero livello 4: lo so che è il primo ed è bassino, ma è comunque un inizio e se lo conquistassi sarei al settimo cielo!

Dal sito le indicazioni per il 4° danno un centinaio di kanji e circa 800 vocaboli oltre ad almeno 150 ore di studio in un corso a livello elementare, mentre io credo di averne fatte la metà in un corso a livello principianti. Però ピナ先生 Pina Sensei ha detto di tentare e tenterò, piuttosto andrà una merda, ma almeno il prossimo anno avrò un'idea. Alla fine sono solo 40€, non è questa grande cifra!

Credo studierò di continuo per tutto il tempo e poi passerò esclusivamente Ottobre e Novembre a fare test di prova dato che, grazie al cielo, ci sono le prove d'esame degli anni passati a cui dare delle occhiate e ho gli esercizi del libro specifico per il JLPT. Purtroppo il 22/23 Agosto, giorni in cui sarò di passaggio a Roma, la biblioteca dell'Istituto è chiusa quindi non potrò andare direttamente a vedere i testi da loro... non importa ç_ç adesso la cosa migliore è armarsi di pazienza e darsi da fare nello studio.

Cosa ci faccio in ufficio???? 日本語を勉強したい!

Avventure in libreria, parte 3: libri di giapponese

Buondì a tutti

Come sta andando questo inizio di estate? A Milano ci sono sole e afa di giorno e temporale dalle 18 (puntualmente quando esco dal lavoro) fino alle 3/4 di notte. Sembra la stagione delle piogge, peccato che in Italia non è che ve ne sia mai stata una!

A parte questo l'estate si prospetta abbastanza tranquilla: Luglio è l'ultimo mese di lavoro pieno, ad agosto farò una vacanza all'insegna del "non fare un cazzo, stai solo sdraiata in spiaggia al sole" con i miei genitori in un paesino sperduto della... mmmh.. Puglia? Forse o.ò

Non sarà la vacanza più divertente della mia vita, ma avrò l'occasione di studiare in completa calma e relax il che mi rende particolarmente di buon umore. Mare, sole, riposo e... giapponese! Sì, perchè a conti fatti ho speso un allegro patrimonio in libri di studio qualche settimana fa. Il corso di giapponese è finito il 18 Giugno, se il mio obiettivo è il JLPT livello 4 di Dicembre non posso stare tutti questi mesi senza ripassare o continuare a studiare o approfondire certi argomenti. Rischio di dimenticare tutto, quindi appena prima che finisse il corso sono andata alla Hoepli in centro Milano e ho spesso l'allegra cifra di 120€ circa in libri. E mi sono trattenuta perché c'erano dei libricini di favole giapponesi divise per livello e con CD per l'ascolto, ma non erano effettivamente importantissime quindi li ho lasciati seppur a malincuore.


Dunque come ho programmato questi mesi di studio solitario?

Questi sono i libri presi:


"Grammatica giapponese" Mastrangelo Matilde - Ozawa Naoko - Saito Mariko

Questo volume è di SOLA grammatica. Non ci sono esercizi, non ci sono altri volumi. Più o meno è tutta la grammatica che si deve sapere per vari livelli e solo quella.

E' spiegato in italiano con esempi di frasi e ben strutturato. La cosa veramente positiva è che gli esempi non sono scritti solo in romaji o solo in giapponese (hiragana, katakana e kanji): prima trovate la frase scritta così come la vedreste in giappone, perchè è giusto che lo studente si abitui a leggere in questo modo, poi sotto, prima della traduzione in italiano, c'è anche la frasi in romaji.


"Corso di lingua Giapponese - Volume 1" De Maio S. - Negri C. - Oue J.

Segue il primo libro, essendo della stessa collana, ma si articola in 3 volumi in un crescendo di difficoltà (inutile cominciare dal 2° o dal 3° per un principiante insomma). In realtà non è un vero e proprio eserciziario, cosa che io invece andavo cercando, cioè un libro che mi dia solo esercizi per scrivere-scrivere-scrivere-scrivere-allenarmi-allenarmi-allenarmi. Ci sono spiegate altre regolette e poi seguono alcuni esercizi. Chiaramente inutile fare gli esercizi se non hai affrontato alcuni argomenti del libro di grammatica, ma comunque tra i due non c'è una corrispondenza tra grammatica della prima unità ed esercizi della prima unità come potremmo essere abituati a vedere sui libri per studiare l'inglese ed è questa cosa che mi manca veramente. Ad ogni modo mi accontento.


"Remembering the Kanji - Volume 1" Heising James W.

Una parte del JLPT è tutta dedicata ai Kanji e io ho una passione smodata per questi piccoli disegni dall'ampio significato: è vero che un disegno vale più di mille parole (i Kanji non sono propriamente disegni, ma appunto per questo non hanno mille significati. Qualcuno in meno, ma comunque tanti!).

Ora, non è che io non abbia memoria, ma ce l'ho di tipo selettivo: ricordo solo quello che la mia mente pensa sia bello ricordare, così magari di Storia a scuola non sapevo un accidente anche dopo 3 settimane di studio (perchè non mi interessava e non mi piaceva), ma ricordo tuttora l'intera Storia della Terra di Mezzo XD

Ecco, il metodo usato in questo libro invece si adatta un po' di più a chi ha la mente un po' lenta o refrattaria, aiuta ad avvicinarsi molto ad un buco spazio dimensionale mentale in cui contenere moltissimi kanji, il loro significato e la sequenza dei tratti. Unica pecca è che non vi sono scritte le pronunce nè entra nello specifico di particolari forme o situazioni in cui si possono trovare i kanji: serve solo a ricordaseli meglio ecco, ma c'è dell'ottimo spazio libero a lato delle pagine dove scriversele e prendersi appunti di particolarità di ogni kanji! *_*

Per una spiegazione più approfondita del metodo usato da Heising vi rimando ad un articolo particolarmente esauriente scritto da Mariana di Biancorossogiappone, è stato quello a spingermi a comprare il libro!


Inutile dire che è tutto in inglese ed è un livello di inglese anche altino contando che io (che studio inglese da una vita, l'ho fatto per 5 anni come prima lingua al liceo linguistico e ho un FIRST CERTIFICATE con ottima votazione) ogni tanto devo prendermi il vocabolario per parole specifiche che non conosco.


"The Preparatory Course for the JLPT, Level 4" - Basic grammar, Kanji & Vocabulary"

Parlando con la commessa della Hoepli ho anche chiesto se avevano dei libri preparatori e specifici per il JLPT livello 4 e l'ottimistica risposta della ragazza è stata "Sì, tutti quelli in circolazione!" ed effettivamente ne avevano tanti. Ho perso almeno 20 minuti a guardarmeli tutti per valutare quale fosse il migliore e alla fine ho scelto questo perchè aveva anche il CD, cosa veramente positiva contando che una parte del test è listening e io non andrò in Giappone quest'estate, nè a settembre, nè ho la possibilità di conversare con qualcuno.

E' piuttosto ben strutturato ed è in giapponese con traduzioni in inglese. C'è tutta una prima parte dedicata alla grammatica del 4° livello. Le spiegazioni sono piuttosto sbrigative, ma chiare ed essenziali e corredate di ottimi esempi per ogni eventuale variante di una data regola. la seconda parte ha esercizi strutturati esattamente come il test, ma ancora non l'ho cominciato perchè volevo seguire prima tutte le spiegazioni (non avrebbe senso fare il contrario sparando a caso le risposte!)


In tutto questo c'erano anche molti altri libri e a poterlo fare forse ne avrei presi di più (c'erano anche i volumi 1 e 2 con eserciziari collegati di "Minna no Nihongo", ma è un libro scritto tutto in giapponese e io volevo qualcosa che mi spiegasse le regole senza dovermi sbattere già per capire cosa ci fosse scritto).

A tutto questo aggiungiamo il mio miticissimo dizionario di kanji -il NELSON! *_* Regalo di alcuni amici per il compleanno dell'anno scorso- e il superblocchetto del Muji a 1,50€ con i kanji da studiare segnati sopra. Solitamente lo tengo appeso alla borsa (quella tipica da studente giapponese: viva e-Bay!) così da studiare tranquilla sui mezzi.

Bene... quindi è ora di rimboccarsi le maniche: がんばって

X Festival Giapponese della Lailac - Firenze

Buongiorno a tutti.
Sono tornata da 9 h in Italia dopo una 6 giorni a Barcellona (di cui solo 34 h di sonno, quindi vi lascio immaginare) e sono in ufficio in stato di completo devasto. Per questo vi propongo una cosa datata, è vero, ma che potrà tornarvi utile per il prossimo autunno, quando dovrete scegliere se andare o meno (andate!). Si tratta del フェスティバル・ジャポネーゼ festival giapponese della Lailac svoltosi a Firenze da venersì 14 a domenica 16 Novembre 2008. Io sono andata il sabato 15, quindi quello che leggerete è ciò che è stato proposto per quel giorno.
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Ordunque... sveglia alle 5.45 e partenza da Milano C.le alle 7.10.
La città è ancora buia ed il treno parte immergendosi nell'oscurità della mattina invernale padana per dirigersi mesto verso Roma (vera direzione finale del convoglio). Pian piano oltre il finestrino il paesaggio si schiarisce, i campi sono coperti e nascosti da spessi strati di nebbia bianca, tanto che il nostro sembra seriamente un viaggio magico mistico verso il vero Giappone! Lentamente comincia la giornata e noi sbarchiamo a Firenze Rifredi in una freddissima e ventosa mattina di Novembre, con un sole magnifico ad illuminare tutto, giusto per farci pensare che anche i kami vogliono che noi andiamo a questo Festival! *_*
Facciamo colazione in una pasticceria di Firenze e ci avviamo alla Limonaia di Villa Strozzi di Firenze. Prima di tutto c'è una luuunga salita da fare e solo allora si raggiunge la cima e la villa. C'è da dire che questa salita, seppuir asfaltata, era in mezzo agli alberi e al verde della collina su cui si trovava l'edificio e le bandiere rosse in kanji neri della Lailac da un lato all'altro della strada sembravano riproposse l'effetto Torii ed il sentiero che porta ai templi. Allontanarsi tra gli alberi dalla strada rumorosa era davvero come immergersi in un altro mondo fatto di magia, misticismo ed eleganza.

   

[1] la Villa da fuori (c'era il sole, ma la foto l'ho fatta alla fine della giornata che erano già le 17 meno qualcosa e noi dovevamo andare, seppur il festival continuava fino alle 20)
[2] credo che quella sia la presidentessa della Lailac (scusate la sfocatura, ma mi si parava gente davanti e la macchina cambiava messa a fuoco)
[3] la gentile traduttrice di tutti gli spettacoli che abbiamo visto (il suo kimono era spettacolare: stoffa azzuro tenue e obi argentato. Meraviglia!)

Una volta entrate c'è musica che riempie la grande sala della villa e noi ci diamo alla contemplazione della parte iniziale del Festival.
Quindi troviamo prima di tutto vari banchi con oggetti e cartelli di spiegazioni sul kimono. I vari tipi, come ognuno avesse le sue decorazioni, il suo modo di essere cucito, ciò che ogni kimono significa se portato da una donna o da un'altra.


[1] Quelli che vedete in foto sono Kimono per bambini con piccoli geta e altri strumenti. (i due piccini appesi in alto sono riproduzioni minuscole) Il bambino indossa il suo primo kimono ad un mese della nascita, quando viene portato al tempio per essere mostrato e benedetto dai Kami
[2] Ventaglietto con maschera di Okame

Poi dietro ai banchettini (quelli con la tela verde e rossa che intravedete nella foto qui sotto) comincia una piccola mostra fotografica sulle festività del Giappone.

  
[1] la piccola mostra in generale
[2] vi ho riproposto la festa al dio del sake: gli uomini si ubriacano terribilmente e preda dell'alcool fanno gare trasportandosi quelle travi sulla schiena.

Sulla destra della foto (parlo di quella sopra) intravedete che dopo le foto c'è ancora qualcos'altro: ebbene sì. Questo è l'angolo dedicato al  . Nanjou Chouse, l'Omote-zukurishi (Mastro delle Maschere Nō) ha messo in mostra 20 delle sue maschere e ne lavorava due sul momento così che si potesse ammirare da lui direttamente la tecnica di lavorazione del legno.

       
[1] demoni o esseri umani demonizzati dai loro sentimenti (es. quella centrale è una dona corrosa dalla rabbia e dalla gelosia per amore)
[2] maschere usate per i personaggi anziani (es. la prima è quella di un anziano che racconta storie ai bambini, la seconda è quella che rappresenta il saggio di una montagna)
[3] la mia foto preferita in assoluto. Maschere di donne, sembra tutte uguali, ma piccole differenze le distinguevano e infatti ognuna simboleggiava qualcosa di diverso
[4] Nanjou Chouse, l'Omote-zukurishi
[5] con un cartoncino sagomato delle forme del profilo il maestro controlla che l'intagliatura stia seguendo la linea giusta
[6] e poi riprende a tagliare
[7] filmato del teatro noh e donne a cui fare domande che, nel frattempo, fanno origami.

Continuando il nostro giro per la villa troviamo moltissimi banchettini diversi. Per saperli tutti nel dettaglio vi basta andare a vedere sul sito della Lailac e diciamo che sono riuscita a fotografare quasi-quasi tutto.

       
[1] angolo della degustazione del te
[2] mappatura dell'aura (a destra), massaggi (sul fondo), magliette strane (sotto l'ombrello), angolo dello Yuzen del maestro Yasumichi Nakagawa (sul davanti)
[3] sempre pittura su tela, un dettaglio dei due dipinti più belli secondo me (quello di sinistra poi è il mio preferito)
[4-6] angolo di calligrafia gratis o ad offerta
[7] banchetto degli origami
[8] banco ufficiale del maestro Shorounin Zenryu (per dettagli leggete il resoconto della sua dimostrazione sul palco)

Ovviamente i banchetti non erano tutto in questo festival: anzi! Il palco è stato teatro di numerosi spettacoli interessanti. Quando siamo entrate c'era la dimostrazione dell'Asahi Mai (niente, foto, ahimè.. ero presa dalla mostra e dalle maschere) dopodichè siamo entrate nel vivo del festival con due delle dimostrazioni che più ci interessavano.
Comincerei quindi con l'illustrarvi la prima: la dimostrazione 茶の湯 letteralmente acqua calda per il te (nellos pecifico è la Cerimonia del te) a cura del mestro Gishio Horiuchi assistito dall'allieva Keiko Nakagawa. Scopo della dimostrazione era ovviamente spiegare e mostrare il fulcro di questa meravigliosa arte e dare la possibilità a 5 persone di assaggiare il te fatto dal maestro (durante la cerimonia ne ha fatte 5 tazze).

            
[1] allestimento della "scenografia"
[2] tutti gli oggetti dellla cerimonia in disposizione iniziale
[3] il Maestro fa un'introduzione
[4] spiegazione sui dettagli da cerimonia e l'importanza della tazza
[5] sempre spiegazione
[6-10] la cerimonia del te (adoro al 10 *-*)
[11] tazza pronta, l'assistente la prende per offrirla a qualcuno del pubblico
[12] ringraziamento (quello davanti è un ventaglio)

Due piccoli dettagli: questi erano i kimono sui due lati del palco (il mio preferito è il secondo, stava a destra) il cui costo si aggirava intorno ai 3 milioni di euro l'uno.

 

La seconda dimostrazione del mattino era quella del Koto, la cetra giapponese. Grazie al Gruppo ハーモニー Harmony composto da Oguni Utayuki, Kikuchi Masachie, Ito Masasumi e Yano Masayu, è stato possibile ascoltare misica veramente piacevole. Sono davvero maestre!

   

Beh sono tutte del gruppo, segnalo semplicemente che nella terza c'è un duetto con Koto e 三味線 Shamisen.

Era arrivata ora di pranzo e ho fatto a botte per guadagnarmi i miei noodle di gamberetti e due 大福 daifuku. Mi sono presa il tutto e ho deciso di prendere una boccata d'aria (chi era con me non ha avuto la pazienza, punto cardine di molte arti giapponesi, di aspettare per i noodle e quini avevano preso la macchina in cerca di una panetteria) anche per scappare dalla cantante che il gruppo di koto accompagnava durante la dimostrazione di canto. Non che avesse una voce pessima, anzi, era molto brava, ma le canzoni erano una lagna indescrivibile ._. e poi avevo fame!

 

Anche se non l'ho ascoltata ho comunque fotografato il suo momento per amor di cronaca e per mostrarla qui.

Passiamo alla seconda rappresentazione che attendevamo con più ansia. La dimostrazione di 書道 Shodo (calligrafia giapponese) del maestro Shorounin Zenryu che in Giappone è uno dei più famosi e più richiesti per copertine, insegne e molto altro. (vedi foto1, foto2foto3)
La sua dimostrazione consisteva in un rito di purificazione e poi nella realizzazione di un kanji sul pannello infondo al palco. Sarebbe stata più suggestiva una ripresa, ma, ahimè, non ci ho affatto pensato e c'era solo la mia Zoe con me (la macchina fotografica). L'anno prossimo so di doverle portare tutte e due!

                 

[1] il maestro al suo banchetto, prima della dimostrazione. Faceva la scritta richiesta (la sua era a pagamento!) e la faceva asciugare aiutandosi con un piccolo phon XD
[2] dunque, il palco era piuttosto spoglio se non fosse per questo altarino in un angolo e uno identico nell'altro. L'unica differenza tra i due è che in questo il pennello è quello giapponese tipico per la scrittura, mentre nell'altro ce n'era uno "europeo" un pennello come tanti dei nostri insomma
[3-8] la musica accompagna il rito di purificazione e il maestro comincia una danza energica. Da notare il fagotto bianco che spunta dal kimono all'altezza del petto
[9,10] quel fagotto è il rotolo di taschine che contengono i suoi strumenti che vediamo qui srotolato e con il pennello in aria
[11,12] dopo la purificazione passiamo al ringraziamento: qui all'altare del pennello "italiano" il maestro ringrazia l'italia che l'ha chiamato e Firenze, luogo d'arte, che lo ospita e gli ha dato l'opportunità di uscire dal suo paese per la prima volta
[13-16] e poi il ringraziamento al pennello giapponese perchè lui è portatore di questa arte e le rende omaggio
[17,18] altra breve danza con tamburino prima di cominciare la scritta
[19-21] ed ecco la scritta!
[22] breve danza finale, potete vedere il kanji finito: il concetto espresso è quello del "qui e ora" "momento presente" "qui in questo momento" tipico del buddhismo
[23] spiegazione finale. Il maestro non comincia pensando già al kanji da fare, ma ciò che la danza lo ispira, ciò ch eil pubblico gli trasmette gli darà il kanji da scrivere nel momento in cui è davanti alla tela. Alla fine, con gli occhi lucidi (io e la mia amica piangevamo commosse) il maestro ha letto delle parole in italiano che si era scritto sul ventaglio e ha ringraziato tutti.

Ultima dimostrazione seguita è stata quella del comico Sanyutei Ryuraku (che è uno Shinuchi, il massimo livello dell'arte del 落語 Rakugo storie comiche). La Lailac ha voluto fare una scommessa col timore che al pubblico non arrivasse la bellezza diq uest'arte e, soprattutto, che non ridesse! Ma direi che ci sono riusciti a pieno: era veramente bravo, credo che anche noi profani ce ne siamo accorti. La traduttrice introduceva a grandi linee il racconto, poi lasciava fare a Ryuraku e la gente rideva! Alla fine di tutto la traduttrice spiegava con più accortezza i passi della storia.

  
C'era un sacco di gente nel pomeriggio, mettermi davanti è stato impossibile! Mi son messa in piedi su una sedia, ho fatto due foto e poi gli organizzatori mi hanno cacciato da lì sopra chiedendomi di stare a terra. Comunque farei notare l'espressività dell'artista in un arte che imponi di rimanere seduti, senza scenografie e con solo il proprio fazzoletto e ventaglio ad aiutarlo nella scena!!

Per concludere sono passata al tendone esterno dove vendevano un po' di cose.

 

[1] particolari dei giochi presenti, li riconoscerete se leggete manga o guardate anime! Quello infondo è qullo dove si pescano i pesci vivi con la retina (qui cerano giochini galleggianti, non pesci), quello sul davanti è la pesca degli yo-yo palloncino. guardate che quelli i due neri!!
[2] direi che si intuisce come funziona XD
[3] riproduzione in miniatura dinon so cosa... ma era bellissimo e l'ho fotografato!

Con 3 ore e mezza di sonno a testa e un treno che partiva alle 17.31 ce ne siamo andate alle 16.30 c.ca. Abbiamo bevuto un te caldo in un bar (rifare la degustazione era improponibile, nel pomeriggio c'era davvero ressa) e abbiamo atteso l'intercity che ci ha riportato a casa alle 22.45. Milano era di nuovo buia... praticamente non l'abbiamo mai vista col sole e così... essendo quasi già buio quando siamo andate via dal Festival ed essendo notte quando siamo tornate a Milano... è stao nuovamente come se fossimo state catapultate fuori da un mondo magico e nella realtà il tempo si era fermato ed ha ripreso a scorrere solo quando siamo uscite.
Meraviglioso festival. L'anno prossimo si torna!